Teatro

Si chiude il Festival contro la violenza alle donne

Si chiude il Festival contro la violenza alle donne

"Francesca e le altre", la rassegna dedicata dal CDRC al tema - di scottante attualità - della violenza nei confronti della donna, con particolare  riferimento all'omicidio perpetrato dal partner, marito, fidanzato, ex marito, ex  fidanzato, giunge alla sua conclusione.

Venerdì 22 e sabato 23, alle 21.15, sempre presso il parco dei Padri Rogazionisti di Poggio Gherardo, andrà in scena "L'uomo che parla delle donne uccise - dagli uomini", mentre domenica 24, sempre alle 21.15 verrà replicato "Processo ad Artemisia", in replica straordinaria.

La rassegna nasce in collaborazione con la Consigliera Regionale di Parità della Toscana Marina Capponi, con la Commissione di Parità della Regione Toscana, con il Comitato di Pari Opportunità del Comune di Firenze e con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Fiesole, per iniziativa del CDRC (Coro Drammatico Renato Condoleo) diretto da Paolo Bussagli, che da oltre un anno porta avanti la sua campagna di sensibilizzazione su questa tematica attraverso il Progetto Francesca da Rimini.
Per la prima volta a Firenze, "L'uomo che parla delle donne uccise -dagli
uomini" è una piece scarna e dura, in cui al dramma si alternano toni comici,
grotteschi e sarcastici.

La novità del lavoro è che al centro del discorso si pone l'uomo: è un uomo che parla
del problema, lo affronta, lo sviscera sino a giungere alle sue radici, e se ne
assume le responsabilità.
Un monologo sul rapporto di coppia che è al contempo sia un atto di accusa nei fronti
dell'uomo moderno - che non sa più amare, che è incapace di rapportarsi con l'altro
sesso -, sia uno spettacolo che apre alla speranza. L'uomo moderno è pure in grado di
comprendere, di guardare oltre gli stereotipi convenzionali di una cultura maschilista e di riconoscere il vero valore della donna, attribuendo alla sua compagna un rinnovato ruolo nel cammino della vita.
Il "Processo ad Artemisia," proposto per la prima volta nella Biblioteca degli Uffizi, è uno spettacolo-documento che narra la storia del processo per stupro di cui fu vittima e protagonista Artemisia Gentileschi.

Artemisia è un'icona del femminismo moderno. Ma è, soprattutto, una grande artista, una tra le prime pittrici che porta alla ribalta una grande novità: la dimensione di un'alterità, di un differente modo di rappresentare e di vedere la realtà. Un modo femminile, antichissimo, eppure del tutto nuovo perché fino ad Artemisia viveva nel silenzio cui secoli di cultura maschile hanno sempre ridotto le donne.

E il suo processo è parte personale della sua difficile vita, un contrappasso quasi obbligato. Lei, che per prima ha dipinto volti femminili veri, reali, pura interprete del femminino, lei artista indipendente, ottima manager di se stessa, donna di cultura e di valore, viene degradata nel processo a parlare solo della sua vita sessuale, quasi ridotta ad essere oggetto volgare di piacere e niente altro.

Al centro dello spettacolo una cultura negata, una vittima che diventa accusata: lo stile è quello di una sorta di "Ieri in Pretura" in cui la lubrica curiosità del pubblico viene incoraggiata, portata alle sue estreme conseguenze, fino a scoprire che i pregiudizi che amareggiarono gli anni di Artemisia sono ancora oggi vivi e vegeti.

Lo spettacolo si segnala per la sua capacità di ricreare il clima in cui si svolsero
i fatti di oltre seicento anni fa: sulla scena al latino parlato dai giudici si alterna l'italiano volgare parlato dal popolo. Un mix di grande impatto e di impressionante freschezza, capace di colpire al cuore dello spettatore. Una scelta ardua, ma stimolante, quasi una prova suprema per degli attori: si può recitare in latino e in volgare costruendo tuttavia uno spettacolo fruibile ed apprezzabile da tutti.

Il costo del biglietto per gli spettacoli è di 10 Euro, 5 Euro pagano invece gli studenti di ogni ordine e grado. Maggiori informazioni possono essere reperite sul sito del CDRC https://www.cdrc.it o telefonando ai numeri 055 619154 e 347 8479875.